Tradizioni e usi della Pasqua in Germania. Differenze rispetto alla Pasqua italiana. La Pasqua ai tempi del Coronavirus.
E anche quest’anno è arrivata la Pasqua; purtroppo per la maggior parte di noi arriva in circostanze non proprio felici, per via del Coronavirus, della quarantena, dei lutti, ma soprattutto per l’impossibilità, spesso, di incontrarsi per celebrarla con i propri cari. Nonostante tutto sono sicuro che ognuno di noi abbia fatto e stia facendo il possibile per rendere questa giornata a suo modo speciale, senza però trascurare la sicurezza nostra e di chi ci sta intorno. Anche io e Lili, nel nostro piccolo, non ci siamo fatti trovare impreparati. Così, anche se eravamo solo in due, abbiamo deciso di seguire le tradizioni tedesche alla lettera. Tra poco vedremo in dettaglio quali…
La Pasqua è la festa più importante del Cristianesimo e come tutti sanno non ha una data fissa perchè dipende dal plenilunio di Primavera. Il Giovedì Santo, con cui iniziano ufficialmente le festività pasquali, arriva invece al termine della Quaresima. Durante questo periodo i cristiani osservano ben 40 giorni di digiuno (fosse vero) per celebrare la permanenza di Gesù nel deserto e la sua lotta alle tentazioni. Etimologicamente la parola Pasqua viene dall’ebraico pasah che significa passare oltre, passaggio. Originariamente infatti gli ebrei festeggiavano la Pasqua per ricordare il passaggio attraverso il Mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Noi cristiani invece celebriamo la Pasqua per onorare la morte e resurrezione di Cristo.

La Pasqua in Italia
A prescindere dal loro significato originario, quando si parla di festività, ogni paese ha i suoi usi e le sue tradizioni, che vengono tramandate gelosamente di padre in figlio. Io ormai per il quarto anno di fila mi ritrovo a festeggiare la Pasqua In Germania, lontano dalla mia famiglia e dai miei più cari amici, ma soprattutto lontano dall’Italia, dai suoi usi e costumi.
Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande credente. Non entro in una chiesa da tipo 10 anni, per questo motivo tutta la parte religiosa di questa festa, la messa di mezzanotte, la via Crucis, il digiuno, ha sempre suscitato in me pochissimo interesse. Non a caso, fin da bambino nella mia testa la Pasqua è sempre stata associata alle grandi mangiate a casa di nonna, al pic-nic di pasquetta e all’immancabile uovo di Pasqua della Kinder. Suonerà stupido, ma se c’è una cosa che mi manca della Pasqua in Italia non è il cibo, non è il pic-nic, ma è proprio l’uovo. Ci sono cose nella vita per cui, secondo me, vale la pena rimanere un pò bambini. E non mi vergogno a dirlo, l’uovo di Pasqua, così come la calza della Befana il 6 di Gennaio, li ricevo ancora oggi, a 31 anni suonati.

La Pasqua in Germania
Chi non ha mai trascorso la Pasqua in Germania probabilmente non lo sa… qui l’uovo di Pasqua così come lo conosciamo noi, non c’è. O meglio, a volerlo cercare bene, magari lo si trova pure, nei supermercati all’ingrosso come METRO o presso qualche negoziante che vende prodotti d’importazione. Di fatto qui non si usa, i tedeschi non lo comprano, e di conseguenza non viene venduto. Per me all’inizio è stato uno shock enorme, i primi anni avevo persino pensato di farmelo spedire da Roma. Poi però Lili mi ha fatto conoscere le tradizioni della Pasqua tedesca, e ho scoperto che anche lontano dall’Italia, anche senza l’uovo, la Pasqua può essere altrettanto bella e gustosa.
L’unico vero punto in comune con L’Italia è l’incontro con i propri parenti, il quale però avviene non a pranzo ma a colazione. Qui, se si ha la fortuna di possedere un giardino abbastanza grande, i nonni nascondono tante piccole uova di cioccolata e alcuni cesti (che simbolizzano i nidi) nei posti più disparati. Nei giorni di pioggia, o in mancanza di uno spazio all’aria aperta, le uova vengono nascoste in cantina o dentro casa. Dopodichè i nonni gridano “Kinder, der Osterhase ist da!” (Bambini, è arrivato il coniglio pasquale) e parte la caccia al tesoro, in cui i bambini stessi vanno alla ricerca delle uova e dei cesti.
Finita la caccia al tesoro ci si siede a tavola e si consuma un enorme brunch. Prima di cominciare a mangiare però, ognuno prende un uovo colorato (si tratta di uova sode colorate con colori vegetali) e lo sbatte con forza contro l’uovo del proprio vicino. Alla fine di queasto primo round, chi ha un uovo ancora intatto deve ripetere il procedimento finchè non resta un solo e unico vincitore.

La leggenda dell’Osterhase
Ma chi è in realtà questo coniglio? E cosa c’entrano le uova? Da quando i conigli depongono le uova?
Ecco, Ora dovete sapere che in Germania, prima dell’arrivo del Cristianesimo, si adoravano diverse divinità. Una di queste era Eostre (da cui il nome Ostern che in tedesco significa appunto Pasqua), dea della fertilità. La leggenda germanica vuole che un giorno Eostre, non avendo una minchia da fare, decise di trasformare l’uccello che aveva sul braccio in un coniglio così che i bambini potessero giocarci.
L’uccello però a quel punto rosicò tantissimo e diventò triste. Perchè cazzo mi hai trasformato in un coniglio? Perciò i bambini chiesero alla dea di ritrasformarlo in un uccello. Intanto però era arrivato l’Inverno, e la dea aveva perso i suoi poteri. Col ritorno della primavera, anche la dea riprese le sue forze e potè quindi riportare l’uccellino al suo stato originale. Quest’ultimo come ringraziamento depose delle bellissime uove colorate e le regalò alla dea. Lei però non sapendo cosa farsene (mazza che stronza), le regalò ai bambini, inventando il primo regalo riciclato della storia.
