Sono ormai passate due settimane dalla Domenica di Pasqua. E anche quest´anno, come l´anno scorso, il Coronavirus e le restrizioni ci hanno costretto a rivedere le nostre abitudini. In Baviera in particolare c´erano due possibili scenari: con un indice di contagio inferiore a 100 si potevano incontrare 2 nuclei familiari fino ad un massimo di 5 persone; mentre con un indice di contagio superiore ai 100 ad un singolo nucleo familiare poteva aggiungersi al massimo un´altra persona. Augsburg apparteneva al secondo caso. Quindi non solo non ci era possibile tornare in Italia per festeggiare con la mia famiglia, ma ci era preclusa anche la possibilita´di incontrare i parenti della mia ragazza. Insomma, una situazione a dir poco snervante, soprattutto per chi come me ormai non vede i propri genitori da piu´di un anno.
Se l´altr´anno avevamo deciso di passare la Pasqua in casa, nascondendo uova e conigli di cioccolata in giardino, quest´anno abbiamo voluto reagire a modo nostro al lockdown e abbiamo organizzato un weekend fuori porta. A dire il vero non siamo andati poi cosi troppo lontani. Siamo rimasti in Baviera, nei pressi di un piccolo borgo medievale a metá strada tra Augusta e Norimberga, chiamato Burg Dollnstein. Da dove siamo noi, al centro di Augsburg, si tratta di poco piú di un ora di macchina.
Il nostro obiettivo era trovare una zona isolata, possibilmente nei pressi di un fiume o di un lago, dove poterci accampare tranquillamente col nostro bus e godere di un po´di sole e aria fresca.
Il bus della Volkswagen
L´idea era in realtá del tutto improvvisata e almeno inizialmente non avevamo la minima idea di dove andare. Avremmo semplicemente puntato a nord e avremmo cercato un posto adatto lungo la strada, aiutandoci col navigatore.
Come prima cosa pero´andiamo a recuperare il mitico bus della Volskwagen, il vero protagonista di questa breve escursione. Si tratta di un Volkswagen T3 di colore azzzurro, con il tetto rialzabile, appartenente alla famiglia di Lili (uno dei vantaggi di avere una ragazza tedesca…). E´un po´vecchiotto, ma si comporta ancora egregiamente. E poi è tenuto benissimo, un vero gioiellino. E´dotato di tutto cio´che serve: un piccolo angolo cottura con due fornellini e lo spazio per ben due bombole; due ampi sedili posteriori ribaltabili, che si trasformano agevolemente in un letto matrimoniale; un piano rialzato per altre due persone, provvisto di rete a zanzariera per garantire il ricambio d´aria. Chiaramente ci sono anche pentole, stoviglie e alcuni ingredienti essenziali per cucinare, come sale, olio e pepe.
Dopo aver preso possesso del bus, lo carichiamo con tutto il necessario per il viaggio (cibo, giochi, chitarra, coperte) e partiamo. Il tempo purtroppo non e´dei migliori, e´nuvoloso e fa anche abbastanza freddo, ma migliorerá sensibilmente nel corso della giornata.
Verso Burg Dollnstein: alla ricerca del posto ideale
Una volta partiti, imbocchiamo subito la B17 (in tedesco “be siebzehn”), in direzione Donauwörth. Dopo aver attraversato tutta Augsburg, proseguiamo lungo la B2, la statale che collega Monaco a Norimberga. Superata Donauwörth, poco prima di Treutlingen, lasciamo la B2 e usciamo in direzione Pappenheim. Da qui cominciamo a risalire il fiume Altmühl, fino ad arrivare ad un piccolo paesino di nome Solnhofen. Continuiamo a costeggiare il fiume lungo piccole stradine di campagna, alla ricerca del posto ideale. Nei pressi di Altendorf troviamo finalmente uno spiazzo che sembra fare al caso nostro. C´era anche un´altro bus ma stava andando via proprio in quel momento…
Parcheggiamo vicino al fiume, dietro ad una siepe, e scendiamo, ma veniamo subito “aggrediti” da un signore che sembrava stesse li apposta per dar fastidio a chi come noi volesse fermarsi a campeggiare.
- Scusate non l´avete visto il cartello?
- Scusi di che cartello parla?
- Il cartello liggiu, che indica divieto di sosta e di fermata.
- No a dire il vero non l´avevo visto.
- Strano, e´cosi grande… vabbe´comunque non ci si puo´ fermare qui, questo e´un parco naturale. Se vi beccano sono 5000 euro di multa.
- Guardi mi dispiace, non pensavo non si potesse stare qui, ora ce ne andiamo.
- 5000 euro… son tanti soldi eh, fossi in voi andrei via subito.
- Le ripeto, ho capito, non lo sapevo, ora ce ne andiamo, non si preoccupi. Grazie dell´informazione.
- No ma io lo dico per voi eh, se volete pagare 5000 euro state pure.
- …
Una signora, che era con lui, tenta di farlo smettere ma non c´è verso.
- Dai smettila lasciali in pace, hanno capito. Non avevano visto il cartello, ora se ne vanno.
- Ma come che non l´hanno visto, ce ne sono 1000, grandi quanto una casa…
Lo ignoriamo, montiamo sul bus e proseguiamo alla ricerca del luogo perfetto.
L´arrivo a Burg Dollnstein
Effettivamente il signore in parte aveva ragione. Normalmente in Germania non ci si puó fermare per la notte con bus o camper dove si vuole. A maggior ragione che quella zona li, ossia la valle dell´Altmühl, e´una riserva naturale. Peró è anche vero che stavamo andando via, e poteva benissimo risparmiarsi tutta la sceneggiata dei 5000 euro. Purtroppo peró in Germania esistono molti pignoli a cui non basta rispettare alla lettera le regole, ma devono anche assiurarsi che tutto il mondo le rispetti, forse perche´non hanno niente di meglio da fare.
In ogni caso non ci diamo per vinti e una volta montati sul bus, continuiamo a seguire il fiume, scrutando attentamente sia a destra che a sinistra della strada. Prima pero´, essendo sopraggiunta un´improvvisa fame, facciamo una brevissima pausa nel centro di Altendorf per fare uno spuntino. Io sono ancora un po´nervoso per il battibecco col signore di prima, ma e´ancora presto e abbiamo tutto il tempo per trovare un posto ancora migliore.
E infatti, ripresa la nostra ricerca, dopo neanche 5 minuti troviamo quello che stavamo cercando. Entriamo dentro ad un piccolo borgo, che e´appunto Burg Dollnstein; all´interno del borgo ci sarebbe anche un area campeggio, ma noi decidiamo di non fermarci li, e di proseguire oltre. Attraversiamo un ponte e poi prendiamo una piccola stradina di campagna che si allontana dal borgo, lungo il fiume. Ed eccola li, la nostra oasi pace: a destra c´è il fiume che scorre in mezzo ad un piccolo campo. A sinistra una graziosa collinetta soleggiata, che va a perdersi all´interno di una piccola foresta. Sulla collinetta, in cima, si erge una specie di piccolo tempietto in pietra. Vicino al fiume c´e´persino una zona falo´. In lontananza si puo´ammirare il borgo medievale, con il castello, la chiesa e tutt´intorno la piccola cittadina.
Una giornata di puro relax
Insomma Burg Dollnstein sembra proprio essere il posto perfetto per rilassarsi un pó, lontani da occhi indiscreti e disturbatori seriali. A dire il vero non siamo soli. Lungo la stradina ci sono altri 2/3 camper, coppie sulla 50ina che come noi hanno apprezzato la bellezza del posto. Di tanto in tanto passano anche piccoli gruppi di ciclisti. Ma tutto sommato si sta piu´che tranquilli. Decidiamo quindi di metterci a prendere un po´di sole sulla collinetta. Si sta cosi bene che ci addormentiamo. Dopo un paio d´ore di sonno, scendiamo giu´e ci mettiamo sulla riva del fiume, io a suonare la chitarra, Lili a leggere. Facciamo un paio di foto, ascoltiamo il canto degli uccelli, osserviamo le anatre. Ci dimentichiamo di tutto, del lavoro, del Covid, del mondo. E la giornata sfila via cosi, in un clima di pace e di tranquillitá.
Intorno alle 7 prepariamo la cena all´interno del bus, una bella pasta al pomodoro. Mangiamo, e poiché fuori ormai è giá buio e fa freddo, ci mettiamo a guardare le stelle dai vetri del bus, sorseggiando vin, finche´non ci addormentiamo. La mattina ci alziamo e facciamo colazione all´aperto, nonostante non faccia caldissimo.
L´Hamlar Baggersee e l´arrivo di una brutta notizia
Ad un certo punto decidiamo di lasciare Burg Dollnstein e ci spostiamo in un´altra piccola oasi di pace, l´Hamlar Baggersee. Un Baggersee non è altro che un lago artificiale, cioe´una ex cava di ghiaia ricoperta d´acqua. In Germania ce ne sono tantissimi. Parcheggiamo il bus ci apprestiamo a passare un´altra giornata di puro relax. Purtroppo pero´ricevo l´inaspettata notizia che alcuni colleghi di lavoro sono positivi al Covid e che quindi io e tutti gli altri siamo contatti 1. Per questo dobbiamo tornare a casa e andarci a fare un test, dopodiche farci 2 settimane di quarantena obbligatoria.
Ma questa e´un´altra storia, che forse vi racconteró piú in la´. O forse no. Chi lo sa.