Non importa quello che trovi alla fine di un percorso, ma è quello che provi percorrendolo che conta. Cronaca del mio Cammino di Santiago.
Per imparare questa lezione sono stati necessari ben 34 giorni. Questo è il tempo che mi è stato necessario per completare il Cammino di Santiago. L’esperienza è stata una delle più belle e formative che io abbia mai vissuto. A rendere speciale questa esperienza c’è stato anche il fatto di averla condivisa con la mia fidanzata. Il cammino può essere a tratti impervio e faticoso ma superarlo in coppia rende tutto più semplice. Tutte le difficoltà superate ci hanno aiutato a rafforzare il nostro rapporto.
La prima tappa del Cammino di Santiago
Tra i diversi percorsi disponibili, la scelta è ricaduta sul cammino francese. Esistono infatti diverse percorsi per raggiungere Santiago de Compostela ma tra le opzioni disponibili,quella del cammino francese, era quelle che ritenevamo più interessante.
La nostra avventura inizió quindi viaggiando verso Bordeaux in volo da Milano e raggiungendo la prima tappa del Cammino di Santiago in treno.
Il cammino francese vero e proprio inizia da un piccolo paesino ai piedi dei Pirenei, chiamato Saint-Jean-Pied-de-Port. In questa pittoresca località si trova l’ufficio del pellegrino, da dove inizia l’avventura del Cammino di Santiago. Nell’ufficio si può ritirare il passaporto ufficiale del pellegrino.Il passaporto del pellegrino, detto anche Credenziale, deve essere timbrato ad ogni tappa del cammino e permette l’accesso a degli ostelli convenzionati. Alla fine del percorso il passaporto permette inoltre di ritirare il diploma che attesta il pellegrinaggio. Tale diploma è conosciuto come Compostela.
Ritirato il passaporto, la nostra voglia di iniziare il percorso viene intaccata dalle condizioni metereologiche avverse. La decisione fu quindi di iniziare il cammino il giorno successivo, con un meteo più favorevole.
La mattina successiva la sveglia fu di buon ora per poter iniziare a camminare fin dalle prime luci dell’alba. La prima tappa prevedeva 35 km di cammino attraverso i monti Pirenei. Questa tappa è considerata una delle più pittoresche del cammino francese ma allo stesso tempo una delle più faticose. A rendere maggiore la fatica c’è inoltre il necessario tempo di rodaggio, necessario per chi non è abituato a percorrere distanze così lunghe.

Il primo giorno è stato pieno di emozioni e momenti felici. Camminando attraverso i monti abbiamo goduto della splendida visuale e iniziato a conoscere pellegrini che come noi avevano iniziato questa avventura.
Conoscere gente da diverse parti del mondo è una delle cose più belle di questa esperienza. Incontrare persone con cui condividere racconti ed esperienze è infatti all’ordine del giorno durante il Cammino di Santiago.Condividere storie ed emozioni, permette di imparare molto. Una delle peculiarità che rendono affascinante il cammino è quella di confrontare con gli altri pellegrini i motivi personali che mi hanno spinto ad intraprenderlo. Le motivazioni sono spesso molto diverse tra pellegrino e pellegrino ma tutte interessanti da ascoltare.

Dopo quasi 9 ore di cammino raggiungemmo stremati l’ostello dove avremmo passato la notte. La soddisfazione per avere completato la prima tappa era molto grande. Esausti ma felici potemmo apprezzare particolarmente il letto e il tavolo per la cena che ci vennero assegnati. L’ostello, dove pernottammo, era l’unico disponibile per la prima tappa. Non essendoci dunque molte opzioni disponibili, tutti i pellegrini che hanno appena iniziato il Cammino di Santiago devono sostare lì per la notte. Questo alloggio obbligato ci permise così di conoscere alcune delle persone con le quali avremmo condiviso parte dell’avventura nei giorni successivi.
I giorni successivi
Il ritmo delel giornate durante il cammino è abbastanza costante. La sveglia è sempre molto presto, per permettere di sfruttare al massimo la luce del sole. Dopo essersi svegliati, si fa colazione, ci si veste e messo lo zaino in spalla si esce dall’ostello prima che il sole sia ancora sorto. Durante la prima settimana di cammino attraversammo prevalentemente la regioni spagnole dei Paesi Baschi e della Navarra. In queste regioni si possono incontrare sia alcuni suggestivi paesini di origine medievale sia grandi città. La prima grande città incontrata nel cammino fu Pamplona, abbastanza nota per la corsa dei tori.

Nonostante la fatica decidemmo di mantenere un ritmo costante. Credo che la media di chilometri percorsi ogni giorno fosse intorno ai 25. In Navarra, essendo Ottobre, il paesaggio che ci si presentò dinnanzi era molto colorato. La regione è infatti popolata di vigneti che nella stagione successiva alla vendemmia cambiano colore.
Le settimane successive
Dopo una settimana ininterrotta di cammino, si rese necessario un po’ di riposo. Decidemmo di fermarci per un giorno intero nella città di Logroño, nella regione della Rioja. La sosta ci permise di visitare la città e di poter apprezzare qualche tapas e qualche bicchiere di buon vino locale. Ripreso il cammino, i giorni successivi passammo i giorni successivi camminando tra La Rioja e Castilla y León. La comunità di pellegrini con il proseguire del Cammino di Santiago diventa sempre più unità. Ogni sera si dorme in un ostello diverso, si cena in compagnia e ancora una volta ci si sveglia all’alba per camminare.

Dopo aver percorso la regione di Castilla y León si giunge infine in Galicia. Un tratto distintivo di questa parte della Spagna è la presenza di piogge abbondanti, soprattutto nel periodo autunnale. Come da previsione anche noi trovammo molti giorni piovosi, dovendo dunque camminare per diverse ore sotto la pioggia. Nonostante l’acqua i paesaggi galiziani furono quelli che maggiormente mi impressionarono. A colpirmi in modo particolare fu la vegetazione lussureggiante, che rendono la regione probabilmente la più suggestiva del cammino francese.
L’ultima parte del Cammino di Santiago
Dopo circa 4 settimane dalla partenza arrivammo alla penultima tappa. Pochi chilometri ci separavano da Santiago de Compostela. L’eccitazione era palpabile in tutti i pellegrini incontrati in quei giorni. L’ atmosfera dell’ultimo giorno di camminata è festosa. Tutti i pellegrini sono eccitati per l’imminente arrivo a destinazione e inoltre il percorso è anche abbastanza semplice da percorrere.

Vedere la cattedrale di Santiago in lontananza fu una delle emozioni più grandi. Mancavano ormai pochi chilometri, ce l’avevamo fatta.
Entrando nel centro storico della città, l’accoglienza fu delle migliori. Vari artisti di strada infatti accolgono i pellegrini ormai esausti con della buona musica. Nella piazza della cattedrale ci trovammo a scene di gioia di ogni tipo. Molti pellegrini si sfogano piangendo di felicità, qualcuno urla, altri si abbracciano, altri ancora si accasciano a terra stremati.
Arrivati alla cattedrale decidemmo di festeggiare con gli altri pellegrini e di scattare qualche foto. Eravamo finalmente giunti a destinazione. La tappa successiva fu l’ufficio del pellegrino. Il cammino francese era stato completato. Con grande entusiasmo potemmo ritirare la Compostela, il certificato che testimonia il completamento del Cammino di Santiago.

Conclusione
Questa esperienza è stata una delle più formative della mia vita. Ho imparato ad apprezzare ogni singolo momento della giornata, sono riuscito ad aprirmi e a condividere emozioni con sconosciuti , ho fortificato il mio rapporto di coppia e mi sono completamente riscoperto come persona. Consiglio vivamente di intraprendere il cammino a chiunque, in modo particolare a chi necessita un periodo per pensare a cosa fare della propria vita .
Buen camino a todos