Cronache messicane: Capitolo 1
Scegliere la destinazione di un viaggio, specie se di più di 2 settimane è sempre complicato. Le variabili sono sempre molte: costo, spostamenti, tempistiche, visti etc.
Ad aggiungere un’ulteriore difficoltà c’è la mia scarsa propensione al viaggio in solitaria. Viaggiare da solo non è certo un problema ma avere una persona con cui condividere il viaggio rende tutto più facile.
La ricerca per una destinazione nell’estate 2019 in questo caso non è stata complicata. Parlando con Cristina, una cara amica messicana conosciuta in Germania, si parlava di possibile destinazioni.
– Dove vai quest’estate?
– Non saprei
– Devi assolutamente venire in Messico
Convincermi non fu molto complicato e la sua volontà di seguirmi nel viaggio mi convinse a prenotare il volo di andata. Il volo scelto sarebbe stato un simpatico Monaco di Baviera – Bogotà – Città del Messico. Nelle settimane successive studiando le diverse combinazioni possibili decidemmo per aggiungere al viaggio 2 ulteriori tappe Cancun e Cuba. Il viaggio era organizzato. In aggiunta, con mio grande piacere nei giorni successivi scoprì che in quel periodo a Città del Messico ci sarebbe stato Andrea, amico di vecchia data. Come da sua abitudine aveva vinto una borsa di studio per studiare a Città del Messico.
Il viaggio di andata
Da persona che soffre i voli, il giorno di una partenza è un sempre connubio di emozioni positive e negative. Giunto il fatidico giorno sono quindi emozionato ma anche nervoso per quello che sarebbe stato il volo più lungo della mia vita. Finita la giornata lavorativa esco dall’ufficio e già munito di valigia mi dirigo all’aeroporto, la Colombia mi aspetta.
Per ovviare all’ansia da volo decido di prendere una pastiglia di Tavor, prescritta dal medico. Questo trucchetto rende il viaggio, almeno per la mia percezione, molto più veloce. Quasi senza accorgemene sono in Colombia.

Data la durata del mio scalo in Colombia di ben 8 ore, nei mesi precedenti avevo pensato alla fattibilità di un veloce tour della città di Bogotà. Dopo aver realizzato di arrivare in piena notte, decidetti di desistere. Arrivato in aeroporto decido quindi di passare il tempo girovagando e assaggiando i piatti tipici della cucina locale consigliati da una collega. Tra un empanada e un’arepa arriva finalmente il momento del secondo volo. Dopo 4 ulteriori ore di viaggio, sono finalmente in Messico.

L’arrivo a Città del Messico
Uscire dall’aeroporto non è semplicissimo, finisco inizialmente nell’uscita sbagliata e aspetto un’eternità per la valigia. Passate le formalità per l’ingresso nel paese posso però riabbracciare Cristina, accorsa ad accogliermi. L’accoglienza è calorosa e l’emozione nel rivederci dopo molto tempo è forte. Finiti i convenevoli, decidiamo di raggiungere l’albergo, situato nel centro città, con i mezzi pubblici. La scelta è abbastanza coraggiosa. L’orario è infatti quello in cui molti lavoratori escono di casa. Dopo una prima parte di tragitto in pullman, davanti a me si presenta la stazione della metropolitana. La quantità di persone che entrano ed escono è impressionante. Non possono esserci condizioni migliori per viaggiare con un valigia da 23 kg, entrare sarà tutt’altro che facile.
