Ci sono davvero poche certezze a questo mondo, ma se c’è una cosa su cui probabilmente siamo tutti d’accordo, sia in Italia che all’estero, è che la pizza è uno dei più grandi piaceri della vita. La pizza è il partner perfetto per una bella serata con gli amici o per accompagnare una sessione di Netflix. Ce n’è di tutti i tipi, a volte anche un pò stravaganti, e per tutti i gusti. La si può preparare facilmente in casa con pochissimi ingredienti senza bisogno di essere grandi pizzaioli, o se si è troppo pigri, la si può ordinare comodamente a casa. Praticamente ovunque, anche nei posti più impensabili, c’è almeno una pizzeria. Per noi italiani all’estero può essere addirittura un’occasione per riassaporare i sapori della propria terra. Per me, come vedremo tra poco, è stata l’occasione per provare la mia prima pizza alla milanese in Germania…
I depositari della tradizione
Si fa risalire l’invenzione della pizza al 1889, quando il cuoco napoletano Raffaele Esposito preparò la prima pizza margherita per la Regina Margherita di Savoia, in onore del nostro Tricolore. Ma è molto probabile che le sue origini effettive siano da ricercare ancora più in là nel tempo. Appare invece certa la sua attribuzione all’Italia. Ed è per questo che gli italiani, anche senza bisogno di dirlo, si ritengono orgogliosi e gelosi depositari della tradizione. Tale orgoglio ha portato moltissimi connazionali ad aprire pizzerie in tutto il mondo, rendendo questo piatto fruibile ad ogni latitudine. A onor del vero non mancano pizzerie di qualità gestite da non italiani, a dimostrazione di come “l’arte della pizza” sia ormai ampiamente diffusa anche negli altri paesi, una specie di bene collettivo. Non è un caso se in questi giorni di quarantena anche qui in Germania lievito e farina siano andati letteralmente a ruba.
La pizza è un’esperienza culinaria di cui non ci si stanca praticamente mai e per molti l’odore di una pizza appena sfornata è quanto di più invitante ci possa essere. Cosa fare, però, quando nonostante una grande e improvvisa voglia di pizza, la pigrizia sembra prendere il sopravvento e non si ha la minima voglia di uscire o aspettare 45 minuti per una consegna? La soluzione a questo problema sembrerebbe essere, almeno fuori dall’Italia, la pizza surgelata.

Il successo della pizza surgelata
Sarò sincero, prima di mettere piede in Germania non avevo mai avuto il coraggio di comprare una pizza surgelata; infatti per molti italiani sia in patria che all’estero, questa possibilità continua ad essere vista come un tabù. Non si può invece dire lo stesso dei tedeschi; entrando in supermercati come Lidl, Norma o Aldi, ci si accorge immediatamente della differenza: interi banchi frigo tengono infatti fieramente in fresco pizze con ogni sorta di farcitura e impasto. Pizz’AH, Dr.Oetker, Wagner e Gustavo Gusto le più conosciute.
Anche l’invenzione della pizza surgelata è avvolta nel mistero. La leggenda narra che i primi a commercializzarla, negli Stati Uniti, furono i “Celentano Brothers” negli anni ’50 del secolo scorso, seguiti ben presto da Totino. Da qui, il business delle pizze è cresciuto esponenzialmente negli anni fino a raggiungere un incredibile giro d’affari di oltre 5 miliardi di Euro. Il fenomeno è ovviamente diffuso non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo. In Europa i consumatori più accaniti risultano essere i norvegesi.

La pizza alla milanese
Anche dopo il mio arrivo in Germania, e nonostante appunto se ne facesse bella mostra in tutti i supermercati, ho resistito alla tentazione di comprare la mia prima pizza surgelata. Finchè un giorno, in un cupo pomeriggio di Marzo, dovetti cedere anch’io. Stavo passeggiando con il mito carrello all’interno di un Aldi, quando la vidì lì… sua maestà, la pizza alla Milanese. C’è da dire che pur essendo cresciuto in provincia di Milano, non l’avevo mai sentita nominare, ma il nome bastò ad accendere la mia immaginazione. Fù un vero e proprio tuffo nel passato; il mio pensiero andò immediatamente ad alcune famose pizzerie della mia città, Spontini, Luini, Marghe, Crosta, e perchè no, la pizzeria di mio zio. Basta, era arrivato il momento di provare.
Come sicuramente molti di voi sapranno, secondo la ricetta originale della tradizione meneghina, gli ingredienti della pizza alla Milanese sono salame dolce, basilico, pomodoro fresco e melanzane. Mi apprestavo quindi a sperimentare la mia prima pizza surgelata, a dire il vero senza neanche troppe remore. Il richiamo era troppo forte. Per le modalità di preparazione, sempre ammesso che ne abbiate effettivamente bisogno, ci si può affidare al tutorial del blogger tedesco JunkFoodGuru (un nome un programma).
Recensione conclusiva
Devo essere onesto, questa nuova esperienza non è stata affatto negativa. Considerata anche la fame del momento, nonostante la crosta fosse per forza di cose un pò dura, la pizza era più che accettabile. La pecca più grande era, chiaramente, la mancanza degli ingredienti freschi, ma alla pizza Milanese si può perdonare anche questo. Esperimento tutto sommato riuscito. Chi avrebbe mai immaginato che anche qui in Germania avrei potuto riscoprire i sapori della mia terra, mangiando una pizza surgelata? Eppure, a voler rischiare, succede anche questo.