L’italia e gli italiani da una prospettiva bavarese

Come molti tedeschi, anche io fin da bambina ho trascorso spesso le vacanze in Italia. Per questo, quando ho avuto l’occasione di imparare l’italiano a scuola e di soggiornare qualche mese in Italia, non me la sono lasciata scappare; sono stata prima nella meravigliosa città di Roma per un corso di lingua, e poi un intero semestre a Pisa, grazie al progetto Erasmus. Oggi voglio raccontarvi qualche storia e qualche aneddotto riguardo gli italiani che ho conosciuto durante il mio soggiorno in Italia e anche qui in Germania.

La gioia della neve

Vivendo in Baviera tra le montagne, sono più che abituata alla neve, che puntualmente scende ogni anno d’inverno e spesso anche ad Aprile inoltrato. Ma la neve in Italia è un’altra cosa. Ero a Roma a Febbraio, quando di colpo cominciò a nevicare. Era la prima volta dopo vent’anni. E non sarebbe comunque stato così impressionante per me e gli altri stranieri in classe, se non avessimo assistito ad una tale reazione… Nel bel mezzo della lezione la professoressa lasciò improssivamente la penna e gridò: NEVICA! NEVICA! Poi corse alla finestra per ammirare la magia di quei fiocchi bianchi che probabilmente non aveva mai visto prima. Una gioia così inaspettatata, direi bambinesca, che mi ha insegnato come ciò che è assolutamente normale per noi, può essere invece molto speciale per altri. Ma mi ha anche mostrato quanto è bello esprimere la propria gioia. Ed ora porto questo ricordo sempre con me. Soprattutto quando i miei colleghi tedeschi, guardando la neve, dicono: “mmm, bello no?!”. E questo, credetemi, è il massimo della reazione che ti puoi aspettare da loro.

Quando parlo italiano

Dopo aver terminato il corso di italiano a Roma, e anche con l’aiuto di ciò che avevo già imparato in Germania, ero contenta di poter finalmente testare le mie conoscenze linguistiche in un lungo soggiorno a Pisa, la città del mio cuore. Piena di entusiasmo e fiducia nei miei mezzi, entrai in un piccolo negozio e chiesi un quaderno, mettendo in campo tutto il mio italiano faticosamente guadagnato. Il proprietario del negozio corse però subito in mio aiuto, chiedendomi cosa volessi di preciso – in inglese. Ad essere sinceri non ho comunque capito quasi nulla di quello che disse nel suo inglese un pò maccheronico. Certo, era stato molto gentile a sforzarsi di parlare in inglese per comunicare meglio con me, e lo apprezzo, ma c’è anche da dire che la maggior parte degli italiani (o almeno le generazioni più anziane) non sono molti bravi con l’inglese, soprattutto nella pronuncia. E comunque io volevo esercitare il mio italiano. Purtroppo ho ricevuto questo tipo di “aiuto” un milione di volte durante il mio soggiorno a Pisa.

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A volte invece accade esattamente il contrario. Come quando sei al ristorante e pronunci una frase molto basilare come “Buonasera, c’è posto per due?”. Subito il cameriere si complimenta con te per il tuo italiano e ti chiede se sei di origine italiana o se almeno hai parenti in Italia. Io allora rispondo che l’ho imparato a scuola e che amo molto la lingua, e molti rimangono impressionati come se fosse impossibile che qualcuno voglia imparare l’italiano. Ma io dico, ma non vi rendete conto che avete la lingua più bella del mondo? Ma soprattutto… si può vivere a lungo in un paese se non puoi parlare con la gente? Io credo di no.

L’organizzazione in Italia

Se c’è una cosa su cui Italia e Germania sono davvero molto diverse, è l’organizzazione. Se noi tedeschi siamo in qualche modo conosciuti in tutto il mondo per la nostra organizzazione, per le regole e l’efficienza, beh, gli italiani non lo sono affatto. Ma questo non è per forza un male. Quando noi tedeschi parliamo di “dolce vita”, in realtà lo facciamo guardando con un pizzico di invidia alla vita più rilassata che non ci permettiamo a noi stessi.

Però ecco, a volte la vostra disorganizzazione mi da davvero ai nervi. Mi ricordo di quando più di una volta ho tentato invano di trovare informazioni sui tempi degli autobus, che poi alla fine non passano perchè è sciopero, ma nessuno te lo dice. O di quando ho cercato gli uffici universitari per poi scoprire, quasi per caso, che erano chiusi. Mi ricordo anche di un povero ragazzo Erasmus a cui hanno perso tutti i documenti. E poi ovviamente c’è il vostro perenne ritardo, che ormai, quello si, è famoso in tutto il mondo.

Eppure è strano, perchè alla fine tutti riescono bene o male ad arrivare dove vogliono, con l’autobus o nella vita. Forse più lentamente, ma sicuramente in modo più rilassato. E se devo essere del tutto sincera, beh, secondo me i treni italiani sono più puntuali di quelli tedeschi.
Sapete che c’è? Credo che è proprio questo che amiamo di voi italiani, che non sempre seguite le regole, e a volte è meglio così. Una volta Federico mi disse “eddai su, non essere sempre così tedesca!”. Un pò aveva ragione.
Allora a volte provo a essere anche io un pò meno tedesca e un pò più come gli italiani, che amo così tanto (anche se un pò più organizzata…).

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Altre storie ed anedotti riguardanti i miei soggiorni in Italia potete trovarli su evasabenteuer.wordpress.com

Autore

  • Eva Laukmanis

    Tedesca con la passione per l'Italia. Ama viaggiare per scoprire il mondo e per conoscere le persone e le usanze di altre culture. Ha lavorato in diversi dipartimenti di media e comunicazione, e come software developer.

Eva Laukmanis

Tedesca con la passione per l'Italia. Ama viaggiare per scoprire il mondo e per conoscere le persone e le usanze di altre culture. Ha lavorato in diversi dipartimenti di media e comunicazione, e come software developer.

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